GIRO IN MOTO

Oggi pomeriggio io e Scana abbiamo deciso di provare le nostre moto (Yamaha XTZ Tenere e Honda Africa Twin) sui terreni dove in teoria queste moto dovrebbero trovarsi meglio e cioè sulla sabbia fetente del nostro fiume Po.
Bene siamo partiti e abbiamo raggiunto la spiaggia sottostante, l’autostrada sull’argine destro del grande fiume per il Fiorile attraversando la golena, come ai vecchi tempi, peccato che in quest’occasione rispetto al passato avevo una sola ruota motrice e non quattro.
I problemi sono nati quando siamo scesi nella spiaggia, anzi per me sono iniziati, infatti, ho seguito le indicazioni datemi da Scana nel briefing iniziale prima di affrontare il sabbione, ma qualcosa è andato storto.
Mi aveva detto di affrontare la sabbia rimanendo in piedi sulle pedane, partendo in seconda e tenendo accelerato, e cosi non ho fatto.
Pensando di essere molto furbo, ho affrontato la mia prima volta sulla sabbia, mettendo la prima e pensando di cambiare marcia in seguito, come faccio di solito sull’asfalto.
Il primo tratto fino ad arrivare sulla riva vicino all’acqua e andato abbastanza bene, ma quando siamo ripartiti e stata la tragedia.
Scana e ripartito per ritornare indietro ed io a ruota, sempre con la mia tecnica.
Ebbene mentre lui e arrivato a destinazione io mi piantavo in modo maldestro e vi assicuro che i 200 kg della moto si fanno sentire tutti.
Scana accortosi che stavo tribolando nel tentativo di liberarmi dalla morsa della sabbia, torna per darmi una mano, ma si pianta pure lui.
Ora immaginatevi la scena: io che corro affianco alla moto con il giubbotto, casco ben allacciato, con la moto in prima marcia e la frizione modulata per consentirmi di correre alla stessa velocità della moto; Scana che scava e raspa per liberarsi, imprecando e maledicendomi.
Dopo vari tentativi Scana libera la sua moto, mettendola al sicuro, e viene a liberare pure la mia, mentre io nel frattempo capisco finalmente di togliermi giubbotto, felpa e casco.
Dopo un meritato riposino decidiamo di ritornare sull’argine; piccolo briefing e via.
Decido di partire per primo, faccio a mio modo anche questa volta e quando vedo il traguardo nelle vicinanze, sento sbandierare la moto, dentro di me penso ce la faccio, questa volta non mollo ma all’improvviso una piccola duna che mi getta a terra.
Una volta che mi sono rialzato, provo a sollevare la moto, peccato non c’e la faccio sono stremato e sconsolato, aspetto mesto l’aiuto di Scana, mentre la benzina esce dal serbatoio.
Finalmente riusciamo a sollevare la moto e a ripartire per il ritorno a casa dove mi aspetta una doccia calda e tanta pratica.