I viaggi dei nostri Soci › GIRO D’ITALIA A VELA
- Questo topic ha 44 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 11 mesi fa da malaspo.
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5 Febbraio 2013 alle 13:16 #18260malaspoAmministratore del forum
Ci siamo. Finalmente si parte.
Questa volta il viaggio sarà assolutamente fuoristrada
Domenica prossima con Enricone ed altri due membri di equipaggio, sarò a Cala Galera (Argentario) da dove incominceremo la navigazione per Porto Garibaldi (Ferrara).
Ci attende un viaggio di circa 990 miglia nautiche (1883 chilometri).
Visiteremo l’isola d’ Ischia, l’arcipelago delle Eolie e quello delle Tremiti. Attraverseremo lo stretto di Messina ed atterreremo nella splendida Santa Maria di Leuca.
Un viaggio con diverse incognite. Ad incominciare dalle condizioni meteo. Già questo fine settimana dovrebbe passare una nuova perturbazione. La possibilità di beccarci almeno una burrasca, è tutt’altro che remota. Cercheremo di essere prudenti.
Inoltre, l’affidabilità del cabinato a vela che utilizzeremo, la scopriremo miglio dopo miglio. Speriamo di non avere brutte sorprese 😕
Se saremo bravi ed il meteo non ci ostacolerà, in 12-13 giorni dovremmo concludere il periplo dell’Italia.
Se sarà possibile, vi terrò aggiornati.
Ci vediamo in sede giovedì sera per i saluti.
🙂6 Febbraio 2013 alle 13:19 #21085Andrea CarlettiModeratoreCaro Malaspo,
io non so quale sia il miglior augurio per “voi marinai”…se in culo alla balena, se in bocca allo squalo, sotto l’ascella di un polpo…non lo so, ma ve lo auguro alla grande!
Certo che sei il solito estremista…dall’off-road all’off-land…non ti si può mica provocare eh!!!!Ciao e se hai bisogno chiama….hi hi hi hi 😈 😈 😈 😈
7 Febbraio 2013 alle 8:20 #20580malaspoAmministratore del forum
Hai ragione Carluzzo. Il fatto è che non c’è tempo da perdere.
Ogni giorno che passa ho sempre il piede più vicino alla fossa ed ho voglia di fare ancora un sacco di cose.
8 Febbraio 2013 alle 20:15 #20574Andrea CarlettiModeratoreMa quale fossa!!!!!!!!!!! Ma se sei ancora un ragazzino, con i tuoi sogni, la voglia di realizzarli, l’incoscenza di inseguirli, la consapevolezza che tutti non possono essere realizzati!
Sono le persone che non fanno tutto questo quelli che scavano la fossa!!!!!!!!
Dai valà, vai via tranquillo che noi ti seguiamo…in senso lato naturalmente.Domani passa in sede che la birra di “buon viaggio” ci sta….
ciao ciao
9 Febbraio 2013 alle 13:09 #20575malaspoAmministratore del forum“…la consapevolezza che tutti non possono essere realizzati!” 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯
ma…ma…ma…ma adesso non mi dirami mica che Babbo Natale non esiste?!?!?! 😥 😥 😥 😥 😥 😥
Che brutta notizia
10 Febbraio 2013 alle 11:09 #20571gigi123BloccatoFantastico !
Mi piacerebbe un sacco poter fare come te , ma come fai ad avere tutto questo tempo ? Come fai con il lavoro, la famiglia ? Qual’e il segreto ?10 Febbraio 2013 alle 11:21 #20572malaspoAmministratore del forum🙂
Nessun segreto.
In questo momento non ho un lavoro.
Non ho figli e mia moglie sà che mi deve lasciar fare queste cose. Siamo sposati da 17 anni.
Inoltre questo viaggio non mi costa nulla. Faccio un favore ad un amico e le spese sono a suo carico.
Ti dirò di più. In mezzo al mare non avrò modo di spendere soldi. Quindi questo mese risparmio pure.
Ciao Gigi. Continua a seguire questo forum. Ti-vi terrò informati su questa piccola avventura.
🙂12 Febbraio 2013 alle 23:42 #20564malaspoAmministratore del forumI marinai d’acqua dolce sono finalmente in barca. Questa sera abbiamo testato la cucina a gas preparandoci una piccantissima pasta alla matriciana.
Enricone è stato molto premuroso e ha fatto una cambusa esagerata. In pratica possiamo fare il giro del mondo senza scalo e, probabilmente non riusciremo comunque a finire le tonnellate di viveri.
Sembra e ripeto sembra che il meteo si sia stabilizzato. Domani (mercoledì) si salpa per l’isola d’Ischia. Dovremmo atterrare giovedì nel tardo pomeriggio.
Dovevamo essere in quattro, ma per motivi vari siamo rimasti in tre e forse fra qualche giorno anche Alessio ci deve lasciare.
Vorrà dire che ci rimarranno più viveri da spartirci.
Buona notte a tutti.13 Febbraio 2013 alle 12:54 #20562Andrea CarlettiModeratoreNon posso nemmeno dirvi che se avete bisogno di aiuto a finire la cambusa potete chiamarmi….questo perché l’ondeggiamento e il galleggiamento non sono il mio forte….anzi!!!!!!!!!!
Bravi, teneteci informati e se poi non finite le scorte un qualcosa per festeggiare il vostro arrivo lo organizziamo.
Ma intanto pensate al viaggio…che al solo pensiero ho già i brividi.Ciao Ciao
13 Febbraio 2013 alle 16:40 #20561malaspoAmministratore del forumMi sa che i brividi di freddo li avremo pure noi questa notte.
13 febbraio 2013 mercoledì. Ore 12:00 Partitiiiiiiiiii.ore 17:35
Abbiamo da poco superato il traverso con Civitavecchia.
Stiamo scendendo veloci.
Vento al traverso 22 nodi
Randa con una mano e Genova aperto di un terzo.
Velocità dello scafo 7-7,5 nodi.
Onda formata che ci prende al giardinetto.
Temperatura esterna 11 C°.
Ragazzi un sole così ce lo scordiamo a Ferrara.
Il vento è freddo e stiamo navigando con maglione e cerata, ma il sole ci sta già cuocendo la faccia.
Forse questa notte arriverà una burrasca Forza 7….vedremo.
Poco fa siamo stati affiancati da una motovedetta della G.di F. Solo un controllo via radio dei dati dell’imbarcazione e dell’equipaggio. Gentili e professionali.
In realtà non è come quando ti fermano per strada. Nel senso che in mare ti fa piacere sapere di non essere solo.
Abbiamo pranzato alle 15 con un ottimo risotto allo zafferano…ci trattiamo bene.
Ci attende una lunga notte, quindi più tardi si va di pasta e fagioli bollente poi incominceremo con cucume di caffè come se pivesse.
Il Comet si sta comportando bene ed, ovviamente, anche l’equipaggio.
Sono partito con una sola stecca di paglie.
Speriamo che mi bastino…fino all’isola d’Ischia
Un saluto a tutti.
15 Febbraio 2013 alle 1:31 #21049malaspoAmministratore del forumIn 26 ore di navigazione abbiamo raggiunto l’isola d’Ischia.
E’ stata una lunga notte che si è conclusa alle 2 del pomeriggio con una sola ora di sonno.
Abbiamo faticato e non poco. Il freddo, il vento ed il mare formato sono stati una buona palestra e l’equipaggio ne è uscito bene. Queste sono le condizioni migliori per capire le persone. Ognuno a fatto la sua parte. Nessuno si è tirato indietro.
Le navigazioni come questa hanno creato il detto “siamo sulla stessa barca” e solo navigando si capisce il vero significato.
Quando sei in altomare ci sono un sacco di attività da fare ed un sacco di decisioni da prendere. Si può sbagliare, ma non troppo. Tutti si devono rimboccare le maniche.
Se ti puoi fidare di chi è con te, la fatica si riduce al 50% che è comunque il 120% di quella sulla terra ferma.
Enricone a paventato l’ipotesi, per i prossimi giorni, di prendercela un po’ più comoda e scoprire la meravigliosa costa del sud Italia. Come dargli torto.
Vorrà dire che se non concluderemo il giro entro il 24 di Febbraio, lasceremo la barca in un marina e torneremo a riprenderla più avanti.
Questa sera abbiamo cenato con la vera pizza napoletana. Che spettacolo.
Domani faremo il pieno di arance, limoni e cedri poi proseguiremo.
Destinazione????
Stiamo valutando. Continuate a seguirci. Vi terremo informati.
Urka, sono già le 2:30, forse è il caso di fare un pisolino.
Buona notte.
15 Febbraio 2013 alle 16:39 #21050Andrea CarlettiModeratoreCari ragazzi….ad nà volta direbbe qualcuno….ma comunque ragazzi,
è un piacere ascoltare le vostre avventure, comprese quelle culinarie, ma ripeto che da parte mia non vi invidio affatto.
Amo la terra ferma, al limita mi sbilancio nel vuoto o nell’aria, ma l’acqua e tutto quello che ne segue (onde, alta/bassa marea, profondità, dondolii….) hanno un brutto effetto sul mio piccolo piccolo stomaco.Teneteci informati, e se per caso sentite la voce delle sirene preparate le corde e legatevi, mi raccomando, qualcuno c’è già passato prima di voi……
A presto
15 Febbraio 2013 alle 18:30 #21051malaspoAmministratore del forumAndrea, ma almeno l’acqua della doccia….??
Per quanto riguarda le sirene, mi sa che sentiremo solo quelle delle motovedetteMa dove siamo ora e cosa abbiamo fatto oggi?
Eccovi un breve resoconto.Questa mattina, baciati da un sole meraviglioso abbiamo lasciato gli ormeggi del porto di Ischia. Ovviamente non siamo partiti a stomaco vuoto. Accesi i fornelli ci siamo sbafati 8 uova strapazzate con speck e cipolla.
Il guardiano dell’ormeggio ci ha aiutato a salpare augurandoci buon viaggio e noi l’abbiamo ringraziato con le mani in tasca.
Mare calmo, vento assente, leggera foschia all’orizzonte e la splendida isola che ci scorre sulla destra.
Davanti a noi, all’orizzonte, l’isola di Capri che ci attende con i suoi faraglioni. Cercheremo di fare delle belle foto ma….ma…..
Enry cos’è questo rumore? Sembra un allarme motore. Si è accesa una spia verde nel quadro elettrico. Spia verde non indica mai un qualcosa di grave, vero?!?!
Alessio solleva la scala che scende in dinette per controllare il nostro propulsore Volvo.
SPEGNI TUTTOOOOOOOOOOOO SPRUZZA OLIOOOO DA TUTTE LE PARTI.
Bene…anzi male. L’elica è ferma. Issiamo la randa, ma il vento è assente. Speriamo che arrivi un filo di brezza e ci aiuti a governare.
Le splendide scogliere dell’isola d’Ischia sono a 200 metri da noi.
Il motore è tutto imbrattato d’olio ed Alessio non riesce a capire da dove esce. Proviamo a riaccenderlo.
Alessio scopre la perdita. Il filtro dell’olio motore ha sparato fuori un lembo di guarnizione e l’olio spruzza allegro in ogni direzione.
Breve tempesta di cervelli per risolvere la situazione….gonfiamo il tender e ci rimorchiamo nuovamente in porto… no….proviamo a Telefonare al guardiano dell’ormeggio e sentiamo se ci viene a dare uno strappo. Ovviamente se accenna ad un lauto compenso lo mandiamo a quel paese e ci arrangiamo.
L’uomo ci risponde che non c’è problema. Per prudenza Enrico suggerisce di essere noi a lanciare una cima al nostro soccorritore. Effettivamente, in caso di richieste di compensi assurdi che possono raggiungere il valore dell’imbarcazione, fa differenza il fatto di avere accettato una cima da un’altra imbarcazione o essere stati noi a lanciargliela.
Così facciamo e mesti mesti rientriamo in porto, un po’ depressi, ma almeno non è nulla di grave ed abbiamo spento per tempo il motore. Un filtro nuovo, olio nuovo ed il gioco è fatto.
Purtroppo siamo su un’isola e dobbiamo affidarci ad un meccanico che, solerte viene a sistemare l’avaria e ne approfittiamo per controllare la pompa del circuito di raffreddamento, sostituire un tubo vecchio e controlla la pressione motore. Alla fine il costo non sarà basso, ma così è.
Mentre lui lavora noi ci consoliamo cuocendo un piatto di pasta agli scampi. Bravo Alessio ottima pappa.
Sono le 16:00 la barca è nuovamente in ordine e siamo pronti per partire ma piove un po’, poi un po’ di più, poi a catinelle, poi grandina.
OK abbiamo capito. Restiamo in porto. Se ne riparla domani mattina.
Che ci volete fare, è così. Quando si va per mare ci sono mille incognite che ti possono sorprendere, l’importante è restare sereni anche quando il tempo meteo non lo è e noi, ovviamente, siamo sereni.
Che si mangia per cena???
Ancora non si sa, ma sicuramente non resteremo con la pancia vuota.
15 Febbraio 2013 alle 22:38 #21052alboBloccatoCaro Malaspo, da quello che si legge, più che un trasferimento per mare, alla Soldini, sembra una gita culinaria alla Clerici.
Quando torni, ti passo la mia dieta, credo che tu metterai su qualche chiletto.
Ciao e saluta anche tutto l’equipaggio.19 Febbraio 2013 alle 0:08 #21056malaspoAmministratore del forumBravo Albo. Ne avrò bisogno.
Eccomi qui ad aggiornare il nostro diario di viaggio.
In questi giorni siamo stati lontani da reti internet, perciò recupero il tempo perduto.Da Ischia a Salina
Sabato 16 Febbraio, finalmente si riparte dopo una serie di gesti scaramantici e sotto l’occhio vigile del guardiano del pontile che, questa volta, non ci augura buon viaggio.
Mare calmo, vento assente. Poi entra una leggera brezzolina che si trasforma in vento fresco. Randa e Genova ci spingono veloci di bolina mure a sinistra.
Alessio ci informa che c’è acqua in sentina. Verifichiamo. Niente di grave, è normale la presenza di un po’ d’acqua. Eventualmente più tardi la togliamo.
Passano 15 minuti e ritorno sottocoperta. Sorpresa….l’acqua ha superato il pagliolato (pavimento). No, decisamente non va bene. Houston abbiamo un problema.
Avviso gli altri due marinai che stiamo imbarcando acqua. Accendiamo la pompa di sentina elettrica e facciamo rotta per il porto di Capri.
La pompa non funziona o non è sufficiente a contenere l’ingresso del mare.
Scoperchio tutto il pagliolato per capire da dove entra l’acqua e verificare che il filtro della pompa non sia intasato. Scopro che la pompa non funziona. Alessio incomincia ad usare la pompa a mano. Anche quella non sembra funzionare. Incomincio a pensare che Enrico abbia fatto bene ad assicurare con copertura totale la sua imbarcazione.
Ok. Calma. Vediamo di capire da dove cavolo entra sta cavolo d’acqua che… e che cavolo!
Deve starsene al suo posto e non certo venirci a bagnare i piedi. Non è stagione per fare un bagno in mare.
Cerca di qua cerca di la, apri di su, apri di sotto e…e…e…ma chi c*##0 ha lasciato aperto lo scarico a mare del lavandino di poppa? Forse qualcuno è salito a bordo per sabotare il nostro viaggio?
Comunque sia, tappata la falla o meglio chiusa la saracinesca, siamo a cavallo. Siamo più tranquilli e possiamo concentrarci sullo svuotare lo scafo dall’acqua. Mezza bottiglia di plastica, secchio e passamano per sgottare fuori il tutto. Verso la fine Alessio riesce a mettere in funzione la pompa di sentina a mano. Ci tornerà utile per la prossima volta. Ora dobbiamo riattivare quella elettrica.
Ma chi ha lasciato la saracinesca aperta??????
Non lo saprete mai. Si dice il peccato, non il peccatore.
Arriviamo a Capri e ci giriamo attorno, per fare la foto di rito con i Faraglioni.
Rotta per 162 gradi, ci attende una lunga notte in alto mare.
Navighiamo a vela e motore. Verso sera un nuovo problemino si presenta. L’albero dell’elica vibra in modo anomalo e tutto lo scafo trema. Sembra che si sia squilibrato qualcosa. Verifichiamo in sala macchine, ma niente. La vibrazione proviene dall’esterno. Si è squilibrata l’elica? La stiamo per perdere? Abbiamo fatto su qualche rifiuto tipo una sportina di plastica, un cordino o della lenza? Non lo sappiamo. L’approdo più vicino è a 40 miglia da noi. Ragioniamo sulle eventuali situazioni in cui potremmo incorrere. L’elica si stacca (può succedere), siamo una barca a vela e quindi possiamo raggiungere la nostra meta ed entrare in porto, dopo aver avvisato l’autorità portuale della nostra scarsa capacità di governo.
Si disassa l’albero dell’elica e salta il premistoppa. Si crea una falla importante da otturare al più presto. Abbiamo gli asciugamani in microfibra che ci possono aiutare se avvolti intorno all’albero dell’elica e compressi con un punteruolo per tappare gli interstizi. Bene. Riteniamo di poter far fronte alle situazioni. Avanti così. Eolie, arriviamo.
La notte scorre lenta ma tranquilla. Il vento cessa, il mare si placa completamente. Attorno a noi, in lontananza, ci sono temporali. Ogni tanto un fulmine rischiara la notte.
Verso le 4:30 avvistiamo un bagliore a prua. E’ stromboli che ci indica la rotta. Dalla sua caldera lapilli incandescenti e lava fuoriescono da alcuni mesi. Un grande spettacolo della natura. Provo a scattare qualche foto con il telefonino, ma il risultato è scadente. Qualche ora dopo ci riprovo con il sole che fa capolino. Un’alba di fuoco. La magnificenza e la potenza della natura che ci circonda, è uno spettacolo che ti fa scrollare di dosso la mancanza di sonno ed il freddo accumulato durante la notte. Che meraviglia.
Alle 8:30 raggiungiamo l’arcipelago delle Eolie. Facciamo rotta per l’isola di Salina.
Enrico grida: “Guardate là !!”
Raggiungiamo una tartaruga Carretta Carretta. Ci fermiamo per scattarle qualche foto e filmarla. Lenta nei movimenti, ci osserva poi si immerge proseguendo per la sua strada.
L’atterraggio al porticciolo di Santa Maria Salina non presenta sorprese. Tre metri e mezzo di fondale, poppa in banchina con cime d’ormeggio e prua con corpo morto. L’acqua e piena di piccole meduse rosa/violacee.
E’ domenica. L’isola è semi deserta. Tanti i negozi per turisti, chiusi in attesa della prossima stagione estiva. Troviamo un bar/ristorante e prenotiamo una cena a base di pesce. Proseguiamo la visita per le stradine del paese. Questo è un altro posto dove mi piacerebbe vivere. Un’isola con una sola strada di 18 chilometri che ci gira intorno. Un migliaio di abitanti. Zero criminalità. Un mare stupendo ricco di pesce ed un clima temperato che ti fa scordare l’inverno e la nostra nebbia stanziale. Il ritmo di vita lo intuisci dai movimenti lenti della gente. Qui mancano sicuramente tante cose compreso lo stress e la frenesia del continente.
Abbiamo scoperto che tanta gente si è trasferita su queste isole da Milano, Trieste ed altre città compresa Ferrara.
Questa mattina (lunedì) ci siamo fatti aiutare da un ragazzo che armato di muta, maschera e pinne si è immerso per controllare l’elica. Trovato il problema. Abbiamo preso una cimetta che vagava in mare. Ora sembra tutto in ordine. Speriamo che duri.
Verso le 12:00 lasciamo gli ormeggi. Io vorrei fare una tirata fino a Santa Maria di Leuca con sosta tecnica a Reggio di Calabria per rifornimento carburante. Enrico è un po’ scettico. Si tratta di una tappa di 34-36 ore. Quindi potremmo essere a Santa Maria di Leuca verso le 22-24 di martedì.In questa lunga pagina di diario, una nota a parte la devo dedicare ad un argomento importante per Enrico.
La sua barca a vela è fornita di pompa di calore per riscaldare la zona interna. Non contento Enrico si è portato da casa 2 stufette elettrica.
Quando siamo in porto e possiamo allacciarci alla 220 V, Enrico attacca tutte le fonti di calore di cui dispone. Sembra di essere ai tropici tranne che nella cabina di prua dove dormo io. Questo perché non riesco a dormire con tutto questo caldo fottu…incredibile e tengo gli oblò aperti.
Quando ci si è allagata la barca, Enrico ha vissuto un piccolo dramma. La pompa di calore è finita completamente immersa in acqua salata. Arrivati a Salina Enrico a riacceso l’infernale marchingegno e, purtroppo per lui è saltato il magnetotermico. Dopo una lunga serie di tentativi, siamo riusciti a bruciare i fusibili della colonnina elettrica del porto. Ho eliminato la pompa dall’impianto elettrico e tutto ha ripreso a funzionare.
Ho spiegato ad Enrico che poteva scordarsi il clima tropicale. L’acqua salata non da scampo agli avvolgimenti elettrici. Il ragazzo, però è un po’ testardo e per ore a tentato di asciugare la pompa con l’aria calda della stufetta elettrica. Successivamente ha percorso in lungo e in largo l’isola, nel tentativo di trovare un ricambio. Purtroppo per lui e solo per lui, niente da fare. Il riscaldamento non funziona più. Enrico trascorre le ore di navigazione rimuginando sulla disgrazia che l’ha colpito.
Ora la temperatura interna dello scafo ha raggiunto valori umani. Io continuo a dormire sereno.Un saluto a voi terricoli.
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