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Basta con i soliti giretti in 4×4, consumando gasolio. E chi se lo può più permettere!?!
Io in settembre me ne vado a Venezia in Kayak.
Tre giorni di viaggio.
Tre amici.
Tre kayak.
Partiremo la mattina di domenica 16 settembre 2012 alle ore 09:00 dal pontile di Polesella, ameno paesino sulla sponda sinistra del fiume Po. Passeremo per Chioggia e giungeremo alla Serenissima nel pomeriggio/sera di martedì 18 settembre 2012.
In realtà non abbiamo ancora stabilito il punto esatto dell’arrivo.
Forse sarà il Lido di Venezia, 85 chilometri in tutto.
Forse sarà Mestre, in zona Parco San Giuliano, 100 chilometri in tutto.
Dipenderà dalle nostre braccia e dalla schiena, ma soprattutto dalle condizioni meteo che incontreremo in laguna.
In attesa della partenza, ci stiamo allenando con percorsi medio/lunghi sul fiume Po.
Vi devo dire che percorrere il grande fiume pagaiando con il kayak, è un’esperienza entusiasmante. Anni fa (quando ancora si poteva) percorrevamo le golene a bordo dei nostri fuoristrada. Beh! Lasciate che ve lo dica. E’ molto più bello, emozionante e salutare, imbracciare la pagaia ed incominciare a risalire o scendere la corrente immersi nell’ecosistema del fiume, accompagnati dallo sciabordio dello scafo che fende l’acqua con i pesci che ti saltano accanto, i gabbiani, gli aironi, le garzette, i cavalieri d’italia che controllano il tuo passaggio.
Ora vi saluto.
Fra un paio d’ore ritorno sul nostro fiume.
😀Ciao Malaspo,
devo dire che in fatto di fantasia per il riempimento del tempo libero tu ci batti tutti….forse per la quantità di tempo libero che hai? Forse per una perversità sulla fatica che esterni in vari modi?
Non si potrà mai sapere, fatto sta che tutto quello che è faticoso, scomodo, difficile tu lo fai….è forse per questo che siamo amici? Forse perché sappiamo cogliere le soddisfazioni da tutto questo, i lati positivi che anche se durano attimi sanno ripagare le ore, i giorni di fatica precedenti?
Mi immagino già la tua faccia quando arriverete a Venezia, la soddisfazione!
Bravo Francesco, da prendere d’esempio.
Da parte mia c’è una grande invidia, non avrei avuto il tempo di allenarmi, non avrei avuto il tempo per fare il viaggio….ma di sicuro vorrò trovarmelo per il futuro.
Come si dice “buona fortuna” per voi kayakisti? In culo al siluro? In bocca al pesce gatto? …..mah, chissà!Ciao
E’ vero!
Non si saprà mai, anche se noi in realtà sappiamo il perchè, ma se proviamo a spiegarlo non veniamo capiti, oppure scambiati per matti.
Forse è per questo che siamo amici, perchè abbiamo visto, nell’altro, cose che non tutti vedono.
Perchè per noi il bicchiere è sempre mezzo pieno e la Ceres la si beve direttamente dalla bottiglia.
Perchè non esistono ostacoli insuperabili, al limite ci si gira intorno.
Poi ci sono altri motivi, ma non li scriviamo qui, su un forum.
😀Quando andavo per mare, l’augurio che ci si scambiava era:
“In culo alla balena” e si rispondeva “speriamo che non caghi”.Visto che stiamo navigando in acque interne, direi che l’espressione “in culo al siluro”, sia quella corretta.
Lunedì sono uscito a Po, nel tardo pomeriggio/sera e qui chiedo lumi ai nostri soci appassionati di pesca (Sella, Capra, Steno, Albo, Massimo, Igor, chi altro c’è?), perchè ci è successa una cosa strana.
Abbiamo pagaiato per un paio di ore e al nostro ritorno, verso le 20:30, era buio pesto.
Eravamo sotto un temporale con pioggia battente, vento e fulmini che cadevano tutt’intorno ed illuminavano a giorno il letto del grande fiume.
Poco prima di arrivare al pontile di Polesella, siamo stati “attaccati” dagli abitanti delle acque.
Piccoli pesci (non più grandi del palmo di una mano) hanno incominciato a saltarci attorno. Luca se ne è preso uno in faccia.
Non si limitavano ad un singolo salto, ma ne facevano anche otto o dieci, prima di sparire in acqua.
Nel frattempo, sotto di noi, pesci decisamente più grandi, sembravano voler mangiarci le pagaie. Ogni volta che immergevamo il “legno” colpivamo qualcosa o iniziava a ribollire l’acqua. Ad un certo punto, un pesce decisamente grosso mi ha colpito la murata di dritta del kayak, facendomi sbandare e contemporaneamente ha scodato vicino a Luca che era a circa tre metri da me. All’unisono abbiamo esclamato: “Che cazzo è?!?”
Quindi, soci pescatori, che pesci sono quelli che fanno tanti salti e che cavolo avevamo sotto? dei predatori in caccia? I fulmini ed il temporale, il buio della notte, il livello del fiume che stava salendo e quindi la corrente più forte rispetto ai giorni precedenti centrano qualcosa con la situazione in cui ci siamo trovati?
Arrivati al pontile, poi, si è scatenato l’inferno. Un groppo di vento con pioggia a catinelle ha spazzato il fiume, facendo volare via i tavoli e le sedie del bar sul pontile di Polesella. Noi eravamo appena scesi nella stiva per riporre i Kayak.
Siamo stati fortunati, abbiamo fatto una pagaiata fantastica.
Com’è che si dice????
La fortuna arride agli arditi.
Abbiamo deciso di anticipare la partenza. Oggi alle ore 9, incomincia la nostra gita. Speriamo di non beccarci un temporalone. Le previsioni meteo non sono a nostro favore.
Un saluto a tutti.
😀Se hai bisogno il pick-up è pronto per intervenire, il mio numero lo conosci, in culo al siluro.
CIAO grazie Albo.
Siamo da poco arrivati a Chioggia. Oggi abbiamo fatto solo 27 chilometri, ma sono stati molto faticosi. Abbiamo dovuto risalire il canale di valle con onda formata e bora in faccia. Bellissimo. Siamo mezzi assiderati. Ora ci aspetta una bella doccia bollente e poi andiamo a cercare un’osteria di pescatori dove poter mangiare ottimo pesce annaffiato da buon vino bianco, per poi parlare di avventure di mare con i chioggiotti e magari scatenare una bella rissa per suggellare la nostra amicizia.
Mi immagino la scena, voi che entrate in un saloon chioggiese e si crea il silenzio, tutti si girano a guardarvi e il barista impassibile pulisce il suo bicchiere con uno straccio, vi avvicinate al banco ed ordinate whisky doppio, il barista intento all’inutile lucidatura del bicchiere guarda un uomo enorme al vostro fianco che senza alzare lo sguardo dal suo bicchiere vi dice: non siete i benvenuti, stranieri!
Scatta la rissa, nasi che si rompono, dita che si rompono, bicchieri che si rompono, tavoli che si rompono…la vetrina del saloon si rompe ed entra lo sceriffo. Tutti dentro…e dopo una notte in cella con l’energumeno scoprite che vi volete bene, che lui fa la sarta in un negozio di vestiti da sposa e questa mattina vi siete abbracciati e salutati con il bacio alla russa.Bravo Malaspo, continua a pagaiare e fuma una paglia ogni tanto…..non sia mai che in un tuo spostamento non sia seguito da una scia di fumo, come ogni vero fuoristradista.
Mantieni vive le informazioni e quando arrivi a Venezia saluta i Dò Mori….
mitico Andre. A t’ie’ trop fort.
Missione compiuta. Siamo atterrati in piazza San Marco. Oggi e’ stata la giornata più faticosa. Abbiamo pagaiato in mezzo alla laguna con vento di Bora a 30 nodi e onda formata.
Ovviamente tutto in faccia, ma ne valeva la pena.
Entrare a Venezia in kayak, atterrare tra le gondole in piazza San Marco, navigare sul Canal Grande con migliaia di turisti che ti salutano e fotografano come se fossi un marziano, non ha prezzo.
Ora siamo in autostrada. Verso le 23 arriveremo alla pizzeria Il Mangiolino dove ci attende un comitato di bentornati.
Ragazzi, vi consiglio di provarci.
Una soddisfazione unica.
😀 😀 😀 😀 😀Ieri sera abbiamo visto il video fatto da Malaspo sulla loro avventura….cosa dire!
Complimenti a Malaspo e ai suoi due compari, un viaggio di soli tre giorni ma assolutamente intensi, pieni di fatica, vento e tantissime risate, una piccola combricola che ha saputo sempre cogliere il meglio delle situazioni che si sono trovati di fronte.Bravissimi e devo dire che nel piccolo pubblico di ieri sera avete creato mille fantasie, voglia di partecipazione e qualche progetto futuro.
Da parte mia siete diventati uno degli obbiettivi dell’anno prossimo, al momento la tuta aderente in neoprene non mi dona ma la preparazione invernale mi aiuterà.Ciao e aspettiamo la prossima avventura…sperando di condividerla.
Ciao
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